Coronavirus, a Caldine e Girone spuntano le ceste solidali /VIDEO

ALLA FRATELLANZA POPOLARE
Davanti alla sede della Fratellanza Popolare a Caldine ci sono due ceste. Dietro c’è disegnato un arcobaleno con il motto di questi giorni “Andrà tutto bene”. Il principio della cesta è quello che a inizio Novecento inventò a Napoli Giuseppe Moscati, medico e santo laico: “Chi può metta, chi non può prenda”. “Chiediamo a chi va a fare la spesa, se può, di lasciare qualcosa: pasta, biscotti, olio”, spiega Fabrizio Ulivieri, presidente della Fratellanza Popolare Valle del Mugnone.

“Chi ha bisogno, può prendere. Anche se, devo dire, essendo in paese, ci possono essere delle ritrosie da parte della gente ad attingere alla cesta. E allora ci pensiamo noi, andando a distribuire alle famiglie che sappiamo essere in difficoltà”. Famiglie che sono in aumento, come lo stesso Ulivieri conferma. “Prima avevamo un numero stabile di persone che seguivamo. Adesso se ne sono aggiunte una serie che per questioni di lavoro perso, di cassa integrazione, si trovano in difficoltà a casa. Abbiamo allargato le maglie che usavamo per consegnare la merce. Chiediamo anzi sui nostri social di segnalarci in modo anonimo persone e famiglie in difficoltà che normalmente non si rivolgevano ai servizi sociali”. Qualche giorno fa, l’Associazione per il Distretto biologico di Fiesole ha fatto una donazione di prodotti alimentari per le associazioni fiesolane che si occupano di pacchi alimentari.

 

Intervista e montaggio: Damiano Fedeli

AL GIRONE
Intanto, anche per le strade del Girone sono spuntate delle ceste solidali, su un muretto in via dell’Arno. Un’iniziativa spontanea di qualche cittadino. Ce n’è una per prodotti alimentari, una di oggetti per la casa, una di giocattoli, una di libri. E una per depositare scarti alimentari da dare alle papere che vivono sull’Arno.