Chiudono le Case del popolo. Ma a Compiobbi resta aperta per la messa

di Damiano Fedeli
Chiudono le Case del popolo, come previsto nei chiarimenti al nuovo DPCM. Ma a Compiobbi –  e la cosa non può non provocare reazioni ironiche – resta aperta per la messa. È lo stesso circolo Arci La Pace di Compiobbi a comunicare che “resterà aperto solo per ospitare il doposcuola del Teatro Solare e la Santa Messa che verrà celebrata regolarmente”. Nel circolo di Compiobbi, infatti, da settembre, il parroco, don Lorenzo Paolino, ha chiesto gli spazi per celebrare messa, visto che la chiesa non è abbastanza capiente per le norme sanitarie attuali. Decisione che a suo tempo non aveva mancato di suscitare qualche malumore da una parte e dall’altra, sia nel circolo (“Alla Casa del popolo si va a giocare a carte. La bestemmia scappa”, racconta qualcuno dei frequentatori), sia fra i fedeli (il coordinatore comunale di Fratelli d’Italia, Alessandro Monnetti la definiva “una forzatura, un’assoluta mancanza di buonsenso”). Nello stesso messaggio sulla propria pagina per annunciare la chiusura, il circolo di Compiobbi fa sapere adesso di augurarsi di riaprire presto le proprie porte.

Chiusa anche la Casa del popolo di Caldine, che scrive: “A seguito dei chiarimenti da parte del ministero degli Interni sulle misure del DPCM del 25 ottobre dobbiamo cessare la nostra attività di bar e pizzeria”. E quella di Borgunto: “Siamo costretti a interrompere l’attività della Casa del Popolo e chiudere fino al 24 novembre, speriamo non oltre”, comunicano dall’Arci fiesolana. “Avevamo sperato tutti fino all’ultimo di poter rimanere aperti per dare un segno di positività alla comunità ma non è stato possibile”.

Chiude anche la Montanina di Montebeni: “Dobbiamo a malincuore rinunciare alla nostra festa dell’olio e a un programma culturale che prevedeva un incontro su Dante, il cinema e passeggiate alla scoperta del territorio”, sottolinea la presidente Franca Bonichi.

Anche il circolo Renato Murri di Ellera chiude: “Rimaniamo aperti esclusivamente per due servizi importanti che offriamo alla comunità  che, se non fosse per il circolo, non avrebbe dal Comune: il doposcuola del Teatro Solare e gli ambulatori, dove fra l’altro i medici di famiglia stanno portando una intensa campagna vaccinale su oltre trecento persone”, spiega il presidente del circolo, Gabriele Sottani. 

Chiusi anche i circoli del Girone (“Siamo tornati alla condizione di marzo”, sottolinea preoccupato il presidente Fabrizio Pezzuoli), quelli di Pian di San Bartolo (“un mese senza socialità nonostante tutte le norme di sicurezza applicate”, l’amaro messaggio sui propri social) quello di Maiano e quello di Pian di Mugnone.