Il Fiesolano

Il fascino discreto di Fiesole nei filmati dell'Istituto Luce

di Damiano Fedeli

Agosto 1960. Il grande attore Giulio Brogi è a Fiesole per una rappresentazione di Shakespeare al Teatro Romano. Per una scena serve un cane che abbai. Per lo scopo viene scelto come comparsa un bastardino randagio, Granchio, che si trovava da quelle parti. Finisce la rappresentazione e Brogi decide di adottare l’animale. La curiosità attira l’attenzione dell’Istituto Luce che decide di farci un servizio per il cinegiornale della Settimana Incom

Teatro romano di Fiesole: 10 agosto 1960 – La settimana Incom

Giulio Brogi ha adottato il cane utilizzato come comparsa nella rappresentazione di un dramma di Shakespeare.

Con i toni un po’ epici e le musiche di sottofondo tipiche dei notiziari dell’Istituto, si sottolinea come “Dopo aver funzionato come comparsa al Teatro Romano di Fiesole, il cane Granchio, un bastardo di razza ma, al solito, intelligentissimo, è stato adottato da un attore autentico, il simpatico Giulio Brogi. Assumere in carico un cane non è mai per un attore una faccenda da poco: le battute e i giochi di parole diventano anche troppo facili. Ma questa volta Granchio ha trovato davvero una famiglia e la famiglia dell’attore un amico fedele. Merito anche di Shakespeare nel cui dramma era previsto l’abbaiare del quadrupede”.

C’è una Fiesole dal fascino discreto e fuori dal tempo negli archivi video dell’Istituto Luce. Come quella degli anni del boom, gli anni Sessanta, ad esempio. È il cinque giugno 1964 quando, via delle Mura Etrusche diventa lo scenario per presentare la nuova Fiat 850 appena lanciata. Viene organizzata una “sfilata dell’eleganza automobilistica”, dove la reginetta è la nuova vettura.

Fiesole, 5 giugno 1964 – Cronache del mondo

Italia – La nuova 850 alla sfilata dell’eleganza a Fiesole.

 

Con le vetture sfilarono molte modelle “facendo a gara con le dive a quattro ruote”. Sulle mura etrusche erano state montate delle gradinate, da dove un pubblico foltissimo poteva assistere alla sfilata. “Una rassegna rapida e sintetica del progresso della tecnica e dello stile dell’automobili”, come annunciava la voce fuori campo. Progressi della tecnica che erano stati sottolineati anche qualche anno prima, nel 1955, in questo documentario – un po’ nello stile dei moderni “come funziona” – sul filobus, definito “la nuova carrozza di tutti”. Anche qui c’è un passaggio da Fiesole (a partire dal minuto 5), dove le vetture vengono testate: “per sottoporre il filobus al maggiore sforzo possibile occorre trasferirsi a Fiesole dove ci si imbatte nella più ripida salita d’Italia munita di rete di distribuzione. È questo il severo banco di prova per la resistenza e la capacità di un filobus”.

 

La nuova carrozza di tutti, 1955

Il documentario illustra i processi industriali di realizzazione della carrozza di un filobus, i collaudi finali (con la salita a Fiesole) e l’imbarco di un gruppo di carrozze per Montevideo.

I filmati su Fiesole negli archivi Luce partono dalla fine degli degli anni Trenta, con delle sgranate immagini mute del 1929 (dal minuto 23). Per arrivare al marzo del 1937, quando il Giornale Luce tratta della visita di Elena di Romania a Villa Sparta a San Domenico da parte dei duchi di Kent, Giorgio e Marina di Grecia. Le immagini vengono fatte scorrere con una musica di sottofondo.

Nel dopoguerra – è il marzo del 1948la Settimana Incom si occupa del pittore Felice Carena a Villa Malafrasca a San Domenico “asilo di lavoro di uno dei più romantici maestri della nostra pittura moderna”. Si vede San Domenico e si parla dei tratti pittorici novecenteschi della pittura di Carena, artista di origine piemontese. La sua pittura è definita “un vero senza complimenti”.

Nel dopoguerra i documentari dell’Istituto Luce hanno lo scopo di far conoscere l’Italia agli italiani. In questo viaggio Brennero-Roma in collaborazione con l’Enit, l’ente nazionale per il turismo, si fa vedere Fiesole (al minuto 5.45), ricordando che “Troveremo a Fiesole i romantici silenzi, le vie di cui i muriccioli difendono il segreto. Fiesole è una cattedrale con una piazza che si sporge, aereo belvedere su Firenze. E i colli toscani sono così soavi che solo la rabbia altera di Dante potè trovarvi ‘il monte ed il macigno'”.

In questo filmato del 1954 si vede Giulio Pastore, segretario generale della Cisl, di cui era stato uno dei fondatori, venire in via della Piazzola al Centro studi del sindacato appena inaugurato: “Una villetta attrezzatissima – così viene definito il centro – con stanze sul verde delle colline toscane. Ecco dove saranno formati i sindacalisti di domani”.

E infine, in epoca più recente, questo filmato del 1974 ricorda la cerimonia di commemorazione dei Tre carabinieri martiri di Fiesole, ripercorrendo la vicenda di Alberto La Rocca, Vittorio Marandola, Fulvio Sbarretti che dettero la vita il 12 agosto 1944 per salvare la vita di dieci civili in mano ai tedeschi.